Il testo che segue è la trascrizione, leggermente rivista, di un intervento a un’iniziativa antimilitarista a Bolzano, sabato 9 aprile (nell’immagine qui sopra, l’Iveco Defence Vehicles di Bolzano). Proprio mentre lo pubblichiamo, scopriamo che martedì il Senato ha approvato, praticamente all’unanimità, una proposta di legge che istituisce la “Giornta nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini”. La giornata sarà il 26 gennaio (il giorno prima della giornata della memoria della Shoah!), e il fine – riporta il testo della legge – è quello di “conservare la memoria dell’eroismo dimostrato dal Corpo d’armata alpino nella battaglia di Nikolajewka durante la Seconda guerra mondiale [quindi nell’aggressione nazifascista alla Russia], nonché di promuovere i valori della difesa della sovranità e dell’interesse nazionale [!] nonché dell’etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato, che gli alpini incarnano”. Pensiamo che si commenti da sé.
Non vogliamo cimentarci in analisi geopolitiche, che tra l’altro lasciano spesso un senso di impotenza, per quanto necessarie. Ci premeva invece ribadire un paio di quelle che dovrebbero essere delle ovvietà e condividere un paio di considerazioni sparse su aspetti che forse possono apparire un po’ “laterali” rispetto al conflitto in corso ma che ci sembrano importanti.
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