Tutti gli articoli di Bergteufel BZ

L’Iveco di Bolzano tassello sempre più significativo del riarmo europeo

A quanto riportano i media, nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Leonardo (ed ex Ministro della Transizione ecologica) Roberto Cingolani ha annunciato di aver presentato, insieme al colosso tedesco degli armamenti Rheinmetall, un’offerta non vincolante per l’acquisto, dalla holding della famiglia Agnelli, di Iveco Defence Vehicles, la divisione del Gruppo Iveco dedicata ai mezzi militari che ha a Bolzano la sua sede principale con circa 850 dipendenti, per una cifra intorno al miliardo e mezzo di euro – molto più alta di quelle ipotizzate inizialmente, sulla spinta della corsa europea al riarmo (solo nello scorso anno i ricavi netti di Idv sono aumentati del 15%, mentre nel 2023 il suo portafoglio ordini aveva già superato i 4 miliardi di euro).

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L’occhio del nemico. Su Mondeggi Bene Comune e l’agri-tech “dal basso”

Riprendiamo dal sito del Collettivo Terra e libertà, al quale si rimanda per la versione impaginata per la stampa:

L’occhio del nemico. Su Mondeggi bene comune e l’agri-tech “dal basso”

Gran parte del lavoro necessario ad imporre lo sviluppo tecnologico che incarcera la società e devasta il pianeta consiste nel convincere coloro che pagheranno a caro prezzo una nuova tecnologia ad esserne entusiasti. Lo sosteneva Neil Postman facendo l’esempio dell’avvento del computer: il grande capitale e gli Stati, i veri vincitori dell’era informatica, si dovettero dare un gran da fare per convincere i perdenti (più o meno tutte le persone “normali”) dei mille vantaggi che avrebbero potuto trarne. Ma i capitalisti non si trovarono da soli a promuovere l’adesione al nuovo mondo informatico: ad aiutarli accorsero subito i cantori dell’internet e del software libero – forse in cerca di universi cibernetici in cui sfogare la frustrazione di essere stati sconfitti sul campo dalla controrivoluzione, forse in cerca di nuovi modi di fare carriera. Di dimostrare la cantonata (o la mala fede) di chi propagandò il computer e la rete come strumenti di emancipazione si è già occupata ampiamente la storia, ma si sa che la storia insegna solo a chi vuole imparare, e certa gente ha la testa dura. È il caso di Alex Giordano, venditore di pentole quattro punto zero, che si presenta al mondo come «pioniere italiano della rete». Affabulatore del mondo cablato fin dai suoi albori, dopo aver lavorato come consulente aziendale nell’ambito del marketing (anche per Google), oggi è attivo come promotore dell’informatizzazione dell’agricoltura.

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Le radici della guerra: dall’agricoltura di occupazione alla natura bellica dell’intelligenza artificiale

Da Radio Eustachio – Ascoltiamo la testimonianza di un compagno dell’Associazione Rurale Italiana di ritorno dal viaggio in Cisgiordania organizzato dal Coordinamento Europeo Via Campesina per portare solidarietà attiva ai contadini palestinesi resistenti alla colonizzazione delle terre da parte d’Israele. A partire dall’esempio dall’agricoltura, approfondiamo con un compagno di Terra e libertà i legami fra intelligenza artificiale, controllo sociale e guerra.

Continuano le esercitazioni militari in Sudtirolo, tra il NOI Techpark di Bolzano e la Val Pusteria

Mentre ogni giorno che passa l’Iveco di Bolzano si conferma un tassello sempre più significativo dei piani di riarmo europei, in questi giorni tra il NOI Techpark di Bolzano e la Val Pusteria si stanno svolgendo le consuete esercitazioni militari finalizzate al combattimento in ambiente “artico e subartico”, con contorno di conferenze su prospettive geostrategiche e tecnologie belliche. Se già negli scorsi anni era evidente in quale scenario di preparazione alla guerra si inserissero queste iniziative, oggi i piani sempre più espliciti in questo senso dovrebbero rendere superflua ogni considerazione. Di seguito alcuni passaggi degli articoli usciti sul quotidiano Alto Adige.

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“Aggiorniamo la memoria, il genocidio è ora”: sabato 25 gennaio presidio a Bolzano

“Mentre la resistenza palestinese è riuscita a imporre una fragile tregua nella martoriata Striscia di Gaza, nella Cisgiordania occupata incursioni militari, omicidi, massacri e rastrellamenti si moltiplicano. Provocazioni sanguinarie che hanno l’obiettivo di far saltare la tregua e permettere così la prosecuzione del genocidio, con mano libera garantita dagli Stati Uniti. Nel corso di questi 470 giorni è stato inevitabile porsi il problema di quale rapporto esista fra memoria e presente, e quale dovrebbe esistere fra la memoria e la lotta. La conoscenza della storia deve essere ridotta a un rituale istituzionale (sempre più stanco e sterile) oppure può essere una sorgente che alimenta le lotte contro le ingiustizie, le guerre, i genocidi e le persecuzioni di oggi?”

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