Lunedì 4 novembre 2024 – Ore 9.00 – Piazza Domenicani (BZ)
Presidio contro la guerra e il genocidio in Palestina
Continua la lettura di Il 4 novembre a Bolzano presidio contro la guerra e il genocidio in Palestina
Lunedì 4 novembre 2024 – Ore 9.00 – Piazza Domenicani (BZ)
Presidio contro la guerra e il genocidio in Palestina
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La loro “sicurezza” è solo repressione
Contro il DDL 1660, per continuare a lottare
Il Parlamento italiano sta per approvare il Disegno di legge 1660, che se da una parte si inserisce in una lunga storia di “pacchetti sicurezza” introdotti da governi di ogni colore e giustificati con le ricorrenti “emergenze”, dall’altra rappresenterebbe un salto di qualità significativo nel restringere ulteriormente ogni spazio per l’opposizione sociale alle politiche statali e per lo stesso dissenso.
È uscito il primo numero (ottobre 2024) del bollettino cartaceo Bergteufel – Bolzano antiautoritaria. Esce senza una periodicità fissa, è gratuito, si trova allo Spazio autogestito Santabarbara in Viale Trento 20 B e viene distribuito alle iniziative in città. Per richiedere copie, proporre contributi o altro si può fare riferimento all’indirizzo email bergteufelbz@autistici.org. Chi vive a Bolzano e dintorni può anche abbonarsi gratuitamente comunicando via mail il proprio indirizzo. Di seguito l’editoriale:
Anche a Bolzano, seguendo le direttive del Governo, la Questura ha vietato il presidio “Un anno di genocidio, un anno di resistenza” previsto per lunedì 7 ottobre. La motivazione, citiamo testualmente, è che “il 7 ottobre ricorre il primo anniversario dell’eccidio perpetrato da Hamas nei territori israeliani, da cui è scaturito il violento conflitto bellico in atto in Medioriente”. Secondo il Questore, la “coincidenza di data evidenzia come la manifestazione statica possa essere di fatto celebrativa del ‘Pogrom’ del 7 ottobre 2023 e pertanto caratterizzata da un’evidente apologia delle violenze perpetrate in quella data”. Ne deriverebbe un “grave pericolo per l’Ordine Pubblico”, e pertanto il Questore prescrive di effettuare il presidio in altra data.
Un anno di genocidio, un anno di resistenza
Lo Stato d’Israele allarga la carneficina al Libano, con la complicità degli Stati occidentali che intanto si preparano alla guerra che si avvicina chiudendo ogni spazio al dissenso. Non possiamo stare a guardare.
Venerdì 23 agosto dalle 18.00 alle passeggiate del Talvera lato Theiner (BZ):
Während wir uns in den letzten Monaten daran gewöhnt haben, dass die Bozner Quästur skrupellos alle ihr zur Verfügung stehenden Mittel einsetzt, um die Mobilisierungen in der Stadt zum Erliegen zu bringen (Demonstrationsverbote, Anzeigen wie die wegen „Landfriedensbruch”, für die auch andernorts weit verbreiteten Palästina-solidarischen Camps, nonchalanter Einsatz von mündlichen Verwarnungen (avvisi orali) und Stadtverboten (fogli di via)- zuletzt gegen einen Bozner Genossen, der in einer Nachbargemeinde wohnt und viele Verbindungen in die Stadt hat), zieht sie nun eine Maßnahme aus dem Ärmel, an deren Verwendung gegen „politische Kreise” wir uns nicht erinnern können.
Se negli ultimi mesi la Questura di Bolzano ci ha abituato al fatto di sfruttare in modo spregiudicato tutte le armi a sua disposizione per mettere a tacere le mobilitazioni in città (divieti di manifestare, denunce come quella per “invasione di terreni” per una tendata analoga a quelle di tante altre città, uso disinvolto di avvisi orali e fogli di via – da ultimo contro un compagno bolzanino residente in un comune limitrofo e con molti legami in città), ora estrae dal cilindro un provvedimento di cui non ricordiamo precedenti contro ambiti “politici”.
Torniamo in strada al fianco del popolo palestinese
Contro i venti di guerra e la corsa al riarmo
Contro i fogli di via e la repressione della Questura di Bolzano
Mentre l’attenzione internazionale rischia di scemare, assuefatta all’orrore, a Gaza e nel resto della Palestina occupata il genocidio incrementale perpetrato dallo Stato d’Israele continua, nell’aperta complicità dell’Italia e degli altri paesi occidentali. Che, oltre a collaborare attivamente allo sterminio del popolo palestinese, in modo ogni giorno più inquietante spingono l’intero sistema economico e sociale nella direzione della preparazione alla guerra, mentre le “linee rosse” che ci separano da un conflitto mondiale e potenzialmente nucleare vengono superate una dopo l’altra. Considerare lontana dalla nostra la condizione delle migliaia di disertori ucraini cui il governo di Kiev, a corto di carne da cannone, dà la caccia in tutta Europa sarebbe un tragico errore.
A mezzogiorno di oggi (mercoledì 17 luglio), i detenuti del carcere di Bolzano hanno dato vita a una battitura di protesta per le condizioni all’interno, esponendo anche “striscioni” improvvisati alle finestre delle celle. Venutolo fortuitamente a sapere, un piccolo gruppo di solidali si è subito radunato sotto le mura, raccogliendo una calorosa risposta da parte dei detenuti e apprendendo che l’intenzione è quella di proseguire con la protesta anche nei prossimi giorni.
Contro violenza di Stato e repressione, al fianco di chi si rivolta
Venerdì 19 luglio
La scorsa settimana un operaio stagionale di 42 anni, Carlo Lattanzio, è morto dopo essere stato colpito con il taser dai carabinieri a Colle Isarco (BZ). Non abbiamo bisogno di inchieste e perizie per sapere chi sono i responsabili di quest’ennesimo assurdo assassinio, la versione degli stessi carabinieri parla di sé: di fronte a una persona in evidente difficoltà (che aveva lei stessa chiamato il 112), hanno agito in modo da aumentare la tensione, per poi abbatterla con un’arma che si rivela tutt’altro che “non letale”.