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Sabato 6 aprile a Bolzano assemblea pubblica solidale con il popolo palestinese

“L’assemblea cittadina in solidarietà con il popolo palestinese si troverà nuovamente sabato 6 aprile dalle 16.00 alla scalinata arcobaleno sopra il ‘Pippo’ a Parco Petrarca (Talvera) per confrontarsi su come rilanciare la mobilitazione contro il genocidio in corso.

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Carte di gabinetto. Sugli «avvisi orali» a due compagni bolzanini

Nei giorni scorsi, a due compagni bolzanini è stato consegnato un «avviso orale» da parte del Questore, «affinché mantenga[no] una condotta conforme alla legge». Se di per sé il provvedimento non comporta alcuna restrizione, si tratta, per esplicito annuncio degli stessi questurini, dell’anticamera di una richiesta di «sorveglianza speciale». Per quanto l’avviso orale sia una misura in sé risibile – soprattutto se paragonata ai colpi che si abbattono su molte altre compagne e compagni –, essendo un inedito in città ci sembra sensato parlarne, sia in relazione alla mobilitazione in solidarietà con la Palestina degli ultimi mesi, sia in vista delle richieste di sorveglianza speciale che potrebbero arrivare – e di un’auspicabile mobilitazione in risposta.

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Venerdì 22 marzo presidio all’università di Bolzano contro le complicità del mondo accademico con il genocidio e l’industria bellica

Fermiamo il genocidio del popolo palestinese!

Contro tutte le collaborazioni delle università con l’industria bellica e con lo Stato d’Israele

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From Brennero to Palestine, smash the borders – Am 3. März Demo in Bozen

[italiano]

Während der grauenvolle Völkermord am palästinensischen Volk live im Fernsehen übertragen wird, fällt das Kassationsgericht am 5. März die Urteile für die Demonstration im Mai 2016 gegen die Brenner-Mauer. Wenn die insgesamt 130 Jahre Gefängnis, die im Berufungsverfahren erhoben wurden, bestätigt werden, landen mehrere Dutzend Genoss:innen im Gefängnis.

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Dal Brennero alla Palestina, abbattere le frontiere. Domenica 3 marzo manifestazione a Bolzano

[deutsch]

Dal Brennero alla Palestina, abbattere le frontiere

Mentre viene trasmesso in diretta televisiva l’orrore del genocidio del popolo palestinese, il prossimo 5 marzo la Corte di Cassazione si pronuncerà sulle condanne per la manifestazione contro il muro del Brennero del maggio 2016. Se saranno confermati i 130 anni complessivi inflitti in appello, per alcune decine di compagne/i si apriranno le porte del carcere.

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Lunedì 19 febbraio a Bolzano presidio contro le esercitazioni militari e per la Palestina

L’Esercito Italiano è complice del genocidio in Palestina
e in questi giorni sulle Dolomiti prepara le guerre di domani

Dal 19 al 21 febbraio tra Corvara e San Candido – dopo una prima parte in Piemonte – si svolge Volpe bianca, l’ennesima esercitazione militare internazionale in provincia, in preparazione a più ampie esercitazioni NATO. Presentata quasi come un evento collaterale delle Alpiniadi degli sport invernali previste nei giorni successivi, si tratta in realtà di attività di addestramento al combattimento in montagna e in climi rigidi, con lo sguardo alle guerre di domani. Proprio Bolzano lo scorso anno aveva ospitato un convegno nel quale generali, politici e industriali – tra i quali l’amministratore delegato dell’Iveco – avevano discusso dello scioglimento dei ghiacci dell’Artico come di un’opportunità dal punto di vista geostrategico e della competizione per le materie prime, in vista della quale sarebbe stato necessario armarsi adeguatamente.

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Kein Frieden denen, die mit dem Völkermord am palästinensischen Volk Geschäfte machen: Freitag, 2. Februar Demonstration vor Iveco (BZ)

[italiano]

Stoppen wir den Völkermord am palästinensischen Volk!
Der Krieg beginnt hier: Iveco DV und Leonardo mitschuldig an den Massakern

In den letzten Jahren hat Iveco Defence Vehicles mit der israelischen Kriegsindustrie und insbesondere mit Elbit Systems bei der Entwicklung von Militärfahrzeugen und der Produktion von gepanzerten Fahrzeugen zusammengearbeitet, die an Länder wie die Philippinen und Ghana verkauft wurden (der letztere Kauf wurde von israelischen Institutionen finanziert), auch für die interne Repression. Iveco macht Gewinne dank der Fahrzeuge und Waffensysteme, die an der palästinensischen Bevölkerung getestet und an andere Staaten weiterverkauft werden, die sie wiederum gegen ihre eigene Bevölkerung einsetzen.

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Non lasciamo in pace i complici del genocidio in Palestina: venerdì 2 febbraio manifestazione all’Iveco di Bolzano

[deutsch]

Fermiamo il genocidio del popolo palestinese
La guerra inizia qui: Iveco DV e Leonardo complici dei massacri

Negli ultimi anni Iveco Defence Vehicles ha collaborato con l’industria bellica israeliana, e in particolare con Elbit Systems, allo sviluppo di mezzi militari e alla produzione di blindati venduti a paesi come Filippine e Ghana (acquisto finanziato, quest’ultimo, da istituti israeliani) anche a fini di repressione interna. Iveco fa profitti grazie a mezzi e sistemi d’arma testati sulla popolazione palestinese, e rivenduti ad altri Stati che li useranno a loro volta contro la propria popolazione.

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Venerdì 19 gennaio presidio contro il McDonald’s di Via Buozzi a Bolzano

Il genocidio del popolo palestinese, il più documentato della storia, prosegue da oltre 100 giorni, anche con il sostegno politico ed economico del Governo italiano.

Oltre 24mila civili uccisi accertati, tra cui almeno 11mila bambini. Decine di migliaia di feriti che gli ospedali, bombardati e lasciati senza medicine e corrente elettrica, non riescono a curare. Almeno 120 giornalisti palestinesi sono stati assassinati in modo scientifico. 30mila tonnellate di esplosivi sganciate dall’aviazione israeliana. Il 70% della Striscia di Gaza é stata distrutta e resa inabitabile per i prossimi decenni.

Mentre l’esercito israeliano colpisce i forni lasciando la popolazione di Gaza senza pane, McDonald’s Israel ha dichiarato: “Intendiamo donare migliaia di pasti ogni giorno ai soldati sul campo, e questo va oltre lo sconto ai soldati che vengono ai ristoranti”.

Non lasciamo in pace chi sostiene lo sterminio!

Assemblea solidale con il popolo palestinese

Problemi sanitari e vessazioni nel carcere di Bolzano

Condividiamo un resoconto dell’ultimo presidio solidale sotto le mura:

Lo scorso sabato siamo tornate/i ancora una volta sotto le mura di Via Dante per portare la nostra solidarietà ai detenuti del carcere di Bolzano. Mentre nella struttura si susseguono le passerelle di politici di vario colore che evidentemente hanno orecchie solo per le parole edulcorate della direzione e per i piagnistei dei sindacati dei secondini, dalla viva voce dei detenuti emerge una realtà ben diversa: abbiamo saputo che diversi di loro hanno contratto la scabbia dopo essere entrati in carcere, e che in tutta risposta sono stati messi in isolamento. Nei mesi scorsi, in occasione di altri presidi solidali, ci era stato riferito di persone con seri problemi di salute che non ricevevano assistenza adeguata, oltre che di continui ostacoli alla corrispondenza con i solidali all’esterno da parte della custodia. A questo si aggiunge l’evidente e prevedibile clima di intimidazione da parte delle guardie, che inibisce dal riferire i dettagli di quello che accade all’interno.

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