Il Daspo urbano approvato la scorsa settimana in consiglio comunale sarà applicato a partire da lunedì, annuncia il sindaco Caramaschi. Le zone interessate sono l’asse parco dei Cappuccini – piazza Verdi – stazione – via Renon, piazza Vittoria, passaggio Hikmet (parco tra viale Europa e via Visitazione), via Rasmo (Casanova) e tutti i mercati rionali. Così l’Alto Adige illustra i dettagli del provvedimento:
a muoversi nella prima trincea del daspo, tra degrado e disagio umano e ambientale da frenare, saranno i vigili urbani. Ma non pattuglie ordinarie, no: i “nuclei speciali”. Gruppi di agenti addestrati a confrontarsi con situazioni ad alta sensibilità. […] Fogli standard, nelle due lingue, in cui sono elencati i casi di applicabilità del daspo, con parti predefinite in cui inserire i dati del soggetto, luogo e ora. Su questa prima base di segnalazione amministrativa, verrà eventualmente effettuata “entro 48 ore” la segnalazione all’autorità di polizia che provvederà, nel caso, all’allontanamento. […] una delle novità del decreto sicurezza e che è già in atto in numerosi municipi italiani perché copre quella zona grigia, fuori dai reati penali [!] (violenze, spaccio) e interviene, solo amministrativamente, nella selva di quei comportamenti comunque in grado di aumentare il disagio sociale e l’insicurezza, foss’anche solo percepita [!]. […] Infine i rapporti tra azioni di polizia urbana e supporti di tipo sociale. Siamo qui nel pieno di quella connessione tra delibera sul daspo originariamente esaminata dal consiglio comunale e successiva integrazione chiesta e predisposta dal sindaco per attenuare la percezione esclusivamente “poliziesca” del provvedimento, attenuandola con una integrazione di tipo assistenziale. È la ragione della presenza, ieri, di Assb e della sua direttrice. Snodo di questa collaborazione sono i numeri diretti che vigili e Di Fede si sono scambiati e che saranno a disposizione sia dei nuclei speciali dei vigili che dei gruppi di assistenti sociali coinvolti nelle azioni. Teatro standard di questo tipo di azioni combinate? Ad esempio il parco Vittoria, dove spesso vivono i clochard.
Nella stessa direzione di questa collaborazione coi servizi sociali per attenuare la percezione esclusivamente “poliziesca” va il progetto – le cui iniziative in programma vengono significativamente pubblicizzate con un trafiletto accanto all’articolo citato sopra – “Catchy Park”, presentato il mese scorso. Il progetto è organizzato dalla cooperativa Explora, che si è aggiudicata un bando del Comune per “sfrattare spaccio e vandalismi, riprendendosi gli spazi” e “rompere la paura” – parole dell’assessore PD Andriollo – in parco Vittoria e parco Stazione. Prevede una piattaforma online su cui vengono pubblicati “mini concorsi di idee” per “riempire” i due parchi, ai quali possono partecipare singoli cittadini e associazioni, che ricevono 100 euro di compenso. Tra le iniziative ovviamente non può mancare la “ginnastica antidegrado” di Papa Dame Diop, il delegato sindacale dell’Iveco mezzi militari – spinto dai media come esempio vivente di immigrato integrato, riconoscente e collaborativo – che ha lanciato in città il “plogging” (raccogliere rifiuti da terra correndo).
Un copione che si ripete regolarmente (come con la penosa serie di concerti in piazza Vittoria di due anni fa): chi in teoria dovrebbe avere una qualche sensibilità per le situazioni di cosiddetto “disagio” è indotto da una retorica banale e parole d’ordine inconsistenti a – di fatto – collaborare attivamente al progetto istituzionale di espulsione dei poveri dalle zone della città che si ritiene non debbano essere “sporcate” dalla loro presenza, così da poter essere “valorizzate”. Collaborazione che avviene direttamente, con iniziative che hanno come unico risultato quello di allontanarli dai luoghi che frequentano abitualmente, e indirettamente, contribuendo a stemperare quel tanto che basta agli occhi dell’opinione pubblica “sensibile” la percezione esclusivamente “poliziesca” data dal secondo e principale momento dell’operazione, quello “militare”.