Archivi categoria: Appuntamenti
Giovedì 14 novembre presidio contro il Ministro Piantedosi a Bolzano
La passerella di Piantedosi a Bolzano non può passare indisturbata
Contro un Governo guerrafondaio e complice del genocidio a Gaza, contro il DDL 1660
Giovedì 14 novembre il Ministro dell’Interno Piantedosi sarà in visita a Bolzano, al NOI Techpark in Via Volta.
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Il 4 novembre a Bolzano presidio contro la guerra e il genocidio in Palestina
Lunedì 4 novembre 2024 – Ore 9.00 – Piazza Domenicani (BZ)
Presidio contro la guerra e il genocidio in Palestina
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Giovedì 31 ottobre in Santabarbara karaoke benefit autogestione
Venerdì 25 ottobre a Bolzano assemblea pubblica solidale con il popolo palestinese
Sabato 19 ottobre presidio contro il DDL “sicurezza” e saluto al carcere di Bolzano
La loro “sicurezza” è solo repressione
Contro il DDL 1660, per continuare a lottare
Il Parlamento italiano sta per approvare il Disegno di legge 1660, che se da una parte si inserisce in una lunga storia di “pacchetti sicurezza” introdotti da governi di ogni colore e giustificati con le ricorrenti “emergenze”, dall’altra rappresenterebbe un salto di qualità significativo nel restringere ulteriormente ogni spazio per l’opposizione sociale alle politiche statali e per lo stesso dissenso.
Anche a Bolzano vietato manifestare il 7 ottobre. Scendiamo in piazza ugualmente
Anche a Bolzano, seguendo le direttive del Governo, la Questura ha vietato il presidio “Un anno di genocidio, un anno di resistenza” previsto per lunedì 7 ottobre. La motivazione, citiamo testualmente, è che “il 7 ottobre ricorre il primo anniversario dell’eccidio perpetrato da Hamas nei territori israeliani, da cui è scaturito il violento conflitto bellico in atto in Medioriente”. Secondo il Questore, la “coincidenza di data evidenzia come la manifestazione statica possa essere di fatto celebrativa del ‘Pogrom’ del 7 ottobre 2023 e pertanto caratterizzata da un’evidente apologia delle violenze perpetrate in quella data”. Ne deriverebbe un “grave pericolo per l’Ordine Pubblico”, e pertanto il Questore prescrive di effettuare il presidio in altra data.
Un anno di genocidio, un anno di resistenza. Sabato 12 ottobre corteo a Bolzano
Un anno di genocidio, un anno di resistenza
Lo Stato d’Israele allarga la carneficina al Libano, con la complicità degli Stati occidentali che intanto si preparano alla guerra che si avvicina chiudendo ogni spazio al dissenso. Non possiamo stare a guardare.
Presidi per la Palestina, assemblea pubblica e corteo cittadino
Venerdì 23 agosto presentazione della fanzine Lysistrata e assemblea pubblica per la Palestina
Venerdì 23 agosto dalle 18.00 alle passeggiate del Talvera lato Theiner (BZ):
- Presentazione del nuovo numero della fanzine Lysistrata, numero speciale – from the river to the sea – interamente dedicato alla Palestina – e alla mobilitazione che si è prodotta da ottobre in avanti nella nostra città
- A seguire assemblea pubblica solidale con il popolo palestinese, per confrontarci sulle prossime iniziative
Sabato 3 agosto a Bressanone presidio per la Palestina, contro guerra e repressione
Venerdì 26 luglio a Bolzano presidio e assemblea pubblica per la Palestina, contro guerra e repressione
Torniamo in strada al fianco del popolo palestinese
Contro i venti di guerra e la corsa al riarmo
Contro i fogli di via e la repressione della Questura di Bolzano
Mentre l’attenzione internazionale rischia di scemare, assuefatta all’orrore, a Gaza e nel resto della Palestina occupata il genocidio incrementale perpetrato dallo Stato d’Israele continua, nell’aperta complicità dell’Italia e degli altri paesi occidentali. Che, oltre a collaborare attivamente allo sterminio del popolo palestinese, in modo ogni giorno più inquietante spingono l’intero sistema economico e sociale nella direzione della preparazione alla guerra, mentre le “linee rosse” che ci separano da un conflitto mondiale e potenzialmente nucleare vengono superate una dopo l’altra. Considerare lontana dalla nostra la condizione delle migliaia di disertori ucraini cui il governo di Kiev, a corto di carne da cannone, dà la caccia in tutta Europa sarebbe un tragico errore.
Venerdì 19 luglio saluto al carcere di Bolzano e aperitivo benefit antirepressione
Contro violenza di Stato e repressione, al fianco di chi si rivolta
Venerdì 19 luglio
- Dalle 17.00 sotto le mura (lato Talvera) saluto solidale ai detenuti del carcere di Bolzano
- Dalle 18.30 alla Santabarbara (Viale Trento 20 B) aperitivo con cibarie benefit antirepressione
La scorsa settimana un operaio stagionale di 42 anni, Carlo Lattanzio, è morto dopo essere stato colpito con il taser dai carabinieri a Colle Isarco (BZ). Non abbiamo bisogno di inchieste e perizie per sapere chi sono i responsabili di quest’ennesimo assurdo assassinio, la versione degli stessi carabinieri parla di sé: di fronte a una persona in evidente difficoltà (che aveva lei stessa chiamato il 112), hanno agito in modo da aumentare la tensione, per poi abbatterla con un’arma che si rivela tutt’altro che “non letale”.
La Questura di Bolzano vorrebbe stroncare la mobilitazione in città: iniziative venerdì 5 e sabato 6 luglio
Questura e giornali vorrebbero stroncare la mobilitazione in città
Rompiamo la morsa della repressione, per continuare a lottare contro il genocidio a Gaza e i venti di guerra
Dopo mesi in cui l’atteggiamento della Questura di Bolzano si è fatto via via più pesante nel cercare di impedire che le manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese andassero al di là della mera testimonianza (prescrizioni irricevibili, denunce, minacce, manganellate…), ora l’intento è sempre più evidentemente quello di farla finita una volta per tutte con un movimento per la Palestina e contro la guerra che pur con tutti i suoi limiti ha raggiunto un’intensità inconsueta per una città così anestetizzata – e in generale con chiunque si organizzi fuori da una logica di compatibilità con il sistema.
Venerdì 14 giugno a Bolzano assemblea pubblica solidale con il popolo palestinese
Il 2 giugno a Bolzano manifestazione antimilitarista per la Palestina
Una Repubblica complice di un genocidio?
A molti di noi piace chiedersi: “Cosa farei se fossi vivo durante la schiavitù? O nel Sud di Jim Crow? O dell’apartheid? Cosa farei se il mio Paese stesse commettendo un genocidio?”. La risposta è che lo state già facendo. Proprio adesso.
Aaron Bushnell, aviere americano immolatosi di fronte all’ambasciata israeliana a Washington
Da oltre 7 mesi lo Stato israeliano – con il sostegno politico, militare ed economico delle democrazie occidentali – sta mettendo in atto il genocidio del popolo palestinese a Gaza e Cisgiordania. In questo periodo di tempo una violenza totale è stata scatenata nei confronti dei palestinesi: massacrati, sfollati, saccheggiati, rastrellati, arrestati e torturati. La Striscia è stata trasformata in un territorio inadatto alla vita: le città sono cumuli di macerie, gli ospedali sono distrutti e gli ordigni inesplosi sono ovunque. Anche la gestione degli “aiuti umanitari” è funzionale allo sterminio: ai valichi di confine migliaia di camion carichi di viveri e beni essenziali sono lasciati da settimane sotto il sole a marcire mentre gruppi di coloni suprematisti si organizzano per distruggerli. In diversi casi l’esercito israeliano ha bombardato palestinesi mentre erano ammassati per la distribuzione dei pasti.
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Domenica 19 maggio a Bolzano assemblea pubblica solidale con il popolo palestinese
Venerdì 17 maggio a Bolzano assemblea pubblica solidale con il popolo palestinese
Fermiamo il genocidio a Gaza. Sabato 4 maggio corteo a Bolzano
Fermiamo il genocidio del popolo palestinese
Attacchiamo i complici occidentali dello Stato d’Israele, rompiamo il clima di assuefazione e repressione
Da ormai sette mesi lo Stato d’Israele sta perpetrando quello che vorrebbe essere l’atto finale della sua politica esplicitamente genocida nei confronti del popolo palestinese. Lo sta facendo con la sostanziale complicità e il sostegno diretto – politico, economico e militare – di tutti gli Stati occidentali, Italia compresa. Inutile ripetere il numero dei civili massacrati e le condizioni inenarrabili nella Striscia di Gaza, ormai solo chi non vuol sapere può non conoscerle. Il rischio è quello di abituarsi all’orrore del primo genocidio automatizzato (l’esercito israeliano usa sistemi di intelligenza artificiale per individuare gli obiettivi da bombardare, moltiplicando le vittime civili) e compiuto in diretta televisiva.
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