L’Esercito Italiano è complice del genocidio in Palestina
e in questi giorni sulle Dolomiti prepara le guerre di domani
Dal 19 al 21 febbraio tra Corvara e San Candido – dopo una prima parte in Piemonte – si svolge Volpe bianca, l’ennesima esercitazione militare internazionale in provincia, in preparazione a più ampie esercitazioni NATO. Presentata quasi come un evento collaterale delle Alpiniadi degli sport invernali previste nei giorni successivi, si tratta in realtà di attività di addestramento al combattimento in montagna e in climi rigidi, con lo sguardo alle guerre di domani. Proprio Bolzano lo scorso anno aveva ospitato un convegno nel quale generali, politici e industriali – tra i quali l’amministratore delegato dell’Iveco – avevano discusso dello scioglimento dei ghiacci dell’Artico come di un’opportunità dal punto di vista geostrategico e della competizione per le materie prime, in vista della quale sarebbe stato necessario armarsi adeguatamente.
A Bolzano, oltre ad Iveco Defence Vehicles, che produce mezzi militari venduti in tutto il mondo – parte dei quali sviluppati in collaborazione con l’industria bellica israeliana, che usa come cavia la popolazione palestinese –, è presente FlyingBasket, start-up produttrice di droni che da alcuni mesi ha fra i propri azionisti il colosso degli armamenti Leonardo. Negli scorsi anni anche l’Università di Bolzano ha collaborato con Iveco; come in molte altre città dove finalmente viene messo in discussione il ruolo della ricerca, però, anche qui alcuni studenti iniziano a mobilitarsi per chiedere di interrompere ogni collaborazione con aziende coinvolte nel commercio di armi.
Sotto i nostri occhi si sta compiendo un genocidio per mano di uno Stato “democratico” alleato degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, che continuano ad appoggiarlo economicamente, politicamente e militarmente. Lo Stato italiano è direttamente cobelligerante al fianco di Israele, con la presenza militare nel Mediterraneo orientale e nel Mar Rosso a difesa degli interessi del capitale occidentale. Uno dei fronti della guerra mondiale in cui le classi dominanti ci stanno sempre più velocemente trascinando.
Il “diritto internazionale” dimostra più che mai di essere carta straccia. L’unica possibilità per fermare il genocidio in Palestina – e per difendere noi stesse/i dall’avanzare di una società sempre più modellata su quella israeliana, militarizzata e in corsa verso il precipizio – è l’estendersi del movimento internazionale che ovunque sta denunciando e attaccando le complicità militari, economiche e accademiche con lo Stato d’Israele. Non possiamo lasciare in pace chi appoggia un genocidio e ci prepara un futuro di guerra.
Assemblea solidale con il popolo palestinese – Bolzano
Info: freepalestinebz@inventati.org