Venerdì 2 giugno manifestazione contro la guerra a Bolzano

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“Una repubblica fondata sulla guerra? Disertiamo!”: venerdì 2 giugno manifestazione antimilitarista a Bolzano, appuntamento alle 10.00 in Piazza Domenicani. Di seguito il testo della chiamata.

2 giugno: una repubblica fondata sulla guerra?

Il 2 giugno lo Stato italiano celebra la Festa della Repubblica con parate, esposizioni di armi e altri strumenti di guerra. Ogni anno anche a Bolzano in piazza Walther le varie forze armate nei loro stand offrono ad adulti e bambini la possibilità di salire su veicoli militari e familiarizzare con le armi. Una celebrazione dell’apparato militare-industriale e dell’Esercito italiano, da 30 anni impegnato in decine di missioni militari all’estero, ovunque gli interessi del capitale lo richiedano. Almeno 1500 soldati italiani si trovano oggi al confine con l’Ucraina, pronti a intervenire contro la Russia.

È passato oltre un anno dall’inizio della fase più cruenta della guerra in Ucraina. Non si tratta di una guerra fra Russia e Ucraina: è una guerra tra la NATO e la Russia sul territorio ucraino. Un conflitto preparato da molti anni: le truppe di Kiev erano armate e istruite dalla Nato almeno dal 2014, dopo il golpe di Euromaidan. Dopo 8 anni di guerra in Donbass, l’invasione russa è la tragica conseguenza di una crisi iniziata prima del 2014 e che ha visto degenerare in conflitto armato la rivalità fra blocco occidentale e Russia per il controllo delle immense risorse naturali dell’Ucraina (nel Donbass si trovano fra l’altro le maggiori riserve europee di metalli rari, che sono alla base dell’industria hi-tech e della cosiddetta green economy).

La guerra in Ucraina, per ciò che è e per il futuro che prepara, è una guerra contro i proletari ucraini, russi e di tutto il mondo. Mentre le industrie del complesso militare-industriale (fra cui la bolzanina Iveco) maturano osceni profitti e le spese militari aumentano in modo esponenziale, i folli costi delle politiche guerrafondaie di riarmo vengono come al solito scaricati sui lavoratori tagliando la spesa sanitaria, scolastica e sociale e intensificando lo sfruttamento, mentre lo stato di emergenza spinge a militarizzare la società, inasprendo la repressione e restringendo gli spazi di dissenso, sempre più criminalizzato e marginalizzato.

Giornalisti e intellettuali con l’elmetto sono arruolati a tempo pieno – ora anche nel Comitato per la cultura della Difesa istituito dal ministro Crosetto con l’incarico di diffondere false informazioni, avvelenare il dibattito, inquinare i ragionamenti, stilare liste di proscrizione e calunnie contro i pacifisti e gli antimilitaristi, e legittimare il partito unico della guerra che – da Fratelli d’Italia al Partito Democratico – ci sta portando verso un punto di non ritorno.

La guerra inizia qui. Mentre il governo Meloni, in perfetta continuità con quello Draghi, obbedisce ai diktat degli USA inviando navi militari al largo della Cina – principale obiettivo delle politiche guerrafondaie americane – sul fronte interno il territorio italiano, come quello di altri paesi europei, è diventato di fatto una retrovia del fronte ucraino. In Italia vengono addestrati soldati ucraini, dalla base NATO di Sigonella in Sicilia partono droni di supporto ad azioni militari in Ucraina, la Sardegna con i suoi poligoni e le sue basi – italiane e USA – è trasformata in un’area di esercitazioni belliche, così come le montagne del Sudtirolo, dove lo scorso marzo si è svolta un’esercitazione cui hanno partecipato, oltre ad alpini e aeronautica, soldati francesi e statunitensi.

Solo una vasta mobilitazione dal basso può imporre la pace, a partire dallo stop all’invio di armi sempre più micidiali. Finché non ci sarà una rottura del fronte interno in Russia, Ucraina o nei paesi Nato, la guerra continuerà. Con ciò anche la possibilità di un terzo conflitto mondiale, verso cui ci stanno trascinando. Muoviamoci prima che sia troppo tardi. Smascheriamo la propaganda e gli sporchi interessi di chi vuole che la guerra continui. Solidarietà ai disertori di entrambi i fronti! Il nemico è alle spalle, in casa nostra! Organizziamoci contro le guerre degli stati e dei padroni!

Disertiamo la loro guerra!

Assemblea antimilitarista bolzanina
Per contatti: bzantimilitarista@inventati.org