Archivi tag: Tecnologie convergenti

Bolzano, di fronte e di profilo. L’Iveco, il NOI e la guerra all’umanità

Nelle scorse settimane fra l’Alto Adige (Val Pusteria) e le Dolomiti bellunesi si è svolta l’ennesima esercitazione militare, che ha visto truppe italiane, francesi e statunitensi addestrarsi “al combattimento in montagna e aree caratterizzate da climi rigidi” (“come in un film d’azione”, titola l’Alto Adige). Solo pochi mesi fa si era svolta un’esercitazione analoga, a margine della quale in un convegno a Bolzano si era presentato lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico come “un’opportunità” per le rotte commerciali e per l’accaparramento di materie prime, e un fattore di nuova centralità strategico-militare dell’area, alla quale prepararsi. Fra i partecipanti, l’amministratore delegato della bolzanina Iveco, in odore di nuove commesse. Se il presidio antimilitarista di giovedì e la critical mass promossa sabato dall’Assemblea cittadina contro le guerre e per il disarmo sono stati un’occasione, anche, per sottolineare cosa significhi vivere in uno stato in guerra e quanto sia urgente sabotarlo, la seconda parte del testo che segue prova ad allargare lo sguardo sulla faccia più in ombra della guerra che avanza, a partire da Bolzano.

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Cemento e QR code. Su devastazioni ambientali e digitalizzazione

Di seguito il testo di un intervento al corteo no tav contro la circonvallazione ferroviaria di Trento di sabato 17 dicembre (l’immagine è della manifestazione dello scorso aprile).

Volevo provare ad allargare lo sguardo verso un tema che in realtà è strettamente intrecciato con le grandi opere e più in generale con nocività e devastazioni ambientali: la digitalizzazione – e la cosiddetta transizione ecologica, che sempre più vengono presentate come una cosa sola.

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A proposito di materialità del digitale (appunti)

Il testo che segue non è altro che un “montaggio” degli appunti presi leggendo due saggi usciti nell’ultimo anno, Né intelligente né artificiale. Il lato oscuro dell’IA di Kate Crawford (il Mulino) e Inferno digitale. Perché internet, smartphone e social network stanno distruggendo il nostro pianeta di Guillaume Pitron, già autore de La guerra dei metalli rari. Il lato oscuro della transizione energetica e digitale (entrambi per Luiss). Un approfondimento di alcuni aspetti già tratteggiati nell’opuscolo Il mondo a distanza; forse può essere di qualche utilità per avere qualche coordinata più precisa sull’impatto materiale del mondo digitale. Qui il pdf per una lettura più agevole o per la stampa.

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Tagliare la strada al pilota automatico

Il testo che segue è la trascrizione di un intervento a due iniziative contro il lasciapassare dei giorni scorsi a Trento e Rovereto.

Alcuni indizi significativi dello scenario che si avvicina a grandi passi: il ministro Speranza ha parlato del green pass come della «più grande opera di digitalizzazione mai fatta». Fra i propositi usciti dal G20 di Roma, c’era quello di ridurre a 100 giorni i tempi di sviluppo dei “vaccini” per le «nuove pandemie»: si dà quindi per scontato che ce ne saranno, e giustamente, non avendo alcuna intenzione di mettere in discussione il sistema industriale che le produce (distruzione degli ecosistemi, commercio mondiale, vita in ambienti tutt’altro che salubri ecc.). E infatti, di fronte alla variante Omicron si annuncia l’arrivo di vaccini «aggiornati» a tempo di record. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, oltre a grandi opere che non lasciano certo intravedere ripensamenti rispetto alla follia sviluppista che ha condotto alla pandemia (come la circonvallazione ferroviaria di Trento legata al TAV del Brennero), gran parte delle risorse (anche di quelle dedicate alla sanità!) sono destinate alla digitalizzazione e alle infrastrutture di cui necessita, rete 5G in testa.

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Qui per restare. Sul green pass e il suo mondo

Il testo che segue è la trascrizione di un intervento tenuto domenica 3 ottobre a San Giorio di Susa (TO) nell’ambito di un’iniziativa contro il lasciapassare (vedi locandina). Funzionando come riassunto dei contenuti dell’opuscolo Il mondo a distanza e come rapida ricognizione del mondo di cui il green pass è espressione, abbiamo pensato che potesse essere di qualche utilità e quindi di pubblicarla.

Il green pass non rappresenta “solamente” un modo particolarmente infame per costringere a sottoporsi alla sperimentazione dei cosiddetti vaccini. Io mi concentrerò, a partire dai contenuti dell’opuscolo Il mondo a distanza, su questo lasciapassare come dispositivo tecnologico di controllo, sul mondo di cui è espressione e sugli scenari che apre. D’altronde il ministro Speranza ne ha parlato come della “più grande opera di digitalizzazione mai fatta”.

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Due giorni di discussioni contro la società della miseria tecnologica – 4 e 5 settembre al terreno no tav (TN)

“Ogni giorno che passa, tutto il baraccone dell’Emergenza Covid si rivela sempre più per quello che è: una manovra mostruosa e un atto di guerra all’umanità intera. Tra vaccinazioni biotecnologiche, tracciamento elettronico e militarizzazione montante, quella che ci viene apparecchiata è una vita da schiavi tecnicamente equipaggiata. Mentre in Italia e in sempre più Paesi del mondo montano le proteste, abbiamo deciso di organizzare due giornate di incontri e discussioni, in cui si parlerà dei cosiddetti vaccini, del ‘mondo a distanza’ 5G, del ‘modello Amazon’ nella ristrutturazione del lavoro, della riorganizzazione della scuola e dell’educazione secondo le nuove esigenze ipertecnologiche del capitale. Per affinare le idee e prendere la mira contro il mondo-macchina degli uomini-macchina, ma anche per riscoprire, difendere, contrapporgli una dimensione di incontro e socialità orgogliosamente umana.”

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“Siamo persone, non algoritmi”

Ieri, nell’ambito di una mobilitazione nazionale e nel disinteresse pressoché generale a livello locale, anche a Bolzano alcune decine di rider, perlopiù della piattaforma Deliveroo, sono scesi in piazza per rivendicare condizioni di lavoro umane. In questo caso non si tratta di un modo di dire ma di un’espressione decisamente appropriata: infatti le piattaforme di delivery, alle forme “classiche” di sfruttamento e ricatto (cottimo, paghe da fame, assenza di tutele, precarietà, minacce a chi alza la testa) associano il controllo algoritmico dei lavoratori, governati e monitorati attraverso lo smartphone da un’applicazione – i criteri di funzionamento della quale non sono conoscibili – che decide automaticamente e in tempo reale, in base alle loro performance, alle recensioni – veritiere o no – dei clienti o magari al fatto che qualcuno osi rivendicare migliori condizioni, se, quando e quanto farli lavorare. Un lavoro data-driven, come dovrebbe essere l’intera società nella visione dei Mario Draghi, degli altri sacerdoti della transizione digitale e dei suoi fedeli.

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Opuscolo: Il mondo a distanza. Su pandemia, 5G, materialità rimossa del digitale e l’orizzonte di un controllo totalitario

Di seguito il testo dell’opuscolo, qui il file pdf stampabile (A5). Come si dice nella premessa, ci si propone semplicemente, attraverso alcune letture, esempi e considerazioni, di suggerire l’urgenza di prendere in mano il tema dell’impatto della tecnologia e in particolare delle tecnologie informatiche – rete 5G in testa – in termini di controllo, e di quel che si cela dietro la loro presunta immaterialità. Per richieste di copie cartacee, osservazioni o altro si può fare riferimento all’indirizzo email bergteufelbz@autistici.org. Il disegno in copertina è di acquadicarciofo.

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