Condividiamo la chiamata per una nuova assemblea pubblica antimilitarista verso il 4 novembre, distribuita alla manifestazione cittadina contro la guerra di sabato scorso.
Domenica 30 ottobre alle 15.00 assemblea pubblica alle scalinate arcobaleno sopra il Pippo (Parco Petrarca)
“Verso il 4 novembre: non lasciamo in pace chi vive di guerra – Nuova chiamata pubblica ad ogni anima antimilitarista della città
Mentre lo spettro di una guerra diffusa e di lunga durata mina il nostro futuro, ci chiediamo cosa fare nel presente e come costruire un’alternativa antimilitarista nella ‘nostra città’.
Sì perchè il ‘nostro’ territorio non è un territorio di pace. Perché la guerra parte concretamente anche da qui, nel silenzio generale della nostra comunità, con il benestare delle istituzioni locali e per la felicità degli imprenditori.
A settembre di quest’anno infatti, sulle nostre montagne si sono susseguite invadenti e devastanti esercitazioni militari (Alpine Star, truppe alpine). Ad ottobre Bolzano ha invece ospitato un importante convegno militare, per ridefinire il potenziale strategico del territorio dell’Artico in via di scioglimento. Giusto per ricordarci che l’economia di guerra trova il modo di fare soldi anche dal disastro ambientale che il capitalismo ha generato.
Quell’economia di guerra che è fortemente presente nella nostra citta. Dagli anni ’80 infatti Bolzano ospita l’azienda Iveco Defence che costruisce, testa e vende mezzi militari per i conflitti di tutto il mondo. Compreso quello ucraino-russo, dove gli eserciti sono entrambi dotati di mezzi militari costruiti nella zona industriale della nostra città.
Tutti gli anni in occasione del 4 novembre ‘Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate’ si festeggia la ‘cultura militare’, dove i mezzi militari prodotti a km 0 di Iveco vengono messi in mostra mentre armi e uniformi diventano giochi da far provare a bambini e bambine.
Se è vero che la solidarietà con le popolazioni direttamente colpite dai conflitti e con le/i disertori degli eserciti deve passare attraverso la rottura della cultura e dell’economia della guerra, cominciamo ‘disturbando’ e sabotando ‘gli ingranaggi’ più vicini a noi.
Costruiamo una città antimilitarista partendo dalle piccole cose, non lasciamo indisturbata la produzione di mezzi di morte nella nostra città. Denunciamo e sabotiamo l’operato di Iveco.
Verso il 4 novembre incontriamoci negli spazi della nostra città per costruire un fronte popolare antimilitarista. Prendiamo in mano il nostro futuro, costruiamo la pace disertando la guerra!
Antimilitariste e antimilitaristi”