Tutti gli articoli di Bergteufel BZ

Sie und uns. Zur geplanten Eröffnung einer CPR in Bozen

[italiano]

Die angekündigte Eröffnung einer CPR auch in Südtirol scheint sich diesmal zu verwirklichen. Hier wie auf nationaler Ebene scheint es, wenn man die Zeitungen und das Fernsehen beobachtet, um eine noch nie dagewesene Maßnahme der Regierung Meloni zu handeln. Die Erinnerung an die mehr als zwei Jahrzehnte währende Geschichte dieser Hafteinrichtungen in Italien scheint kaum oder gar nicht vorhanden zu sein.

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Loro e noi. Sulla prevista apertura di un CPR a Bolzano

[deutsch]

L’annunciata apertura di un CPR anche in Sudtirolo questa volta sembra concretizzarsi. Qui come a livello nazionale osservando giornali e tv sembra di trovarsi di fronte a una misura inedita del governo Meloni; la memoria di oltre due decenni di storia di queste strutture di detenzione in Italia appare scarsa o nulla.

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Solikasse für die Verurteilten im Brennero Prozess

[italiano]

Die zweite Instanz im Prozess für die Demonstration am Brenner am 7. Mai 2016 ergab insgesamt 120 Jahre Knast. Wenn die Urteile in der dritten und letzten Instanz bestätigt werden, könnten um die 30 Genoss*innen in den Knast gehen, viele Weitere bräuchten einen Ort für den Hausarrest und in jedem Fall wird es hohe Repressionskosten geben.

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Una cassa di solidarietà per i condannati/e del Brennero

[deutsch]

La sentenza d’appello nel processo per la manifestazione al Brennero del 7 maggio 2016 ha distribuito più di 120 anni di carcere. Se le condanne fossero confermate in Cassazione, una trentina tra compagne e compagni potrebbero finire dietro le sbarre, vari altri avranno bisogno di una casa dove svolgere i domiciliari e in tutti i casi non mancheranno le spese da sostenere.

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Presidio solidale con i detenuti del carcere di Bolzano – sabato 17 giugno

Non lasciamo soli i detenuti del carcere di Bolzano

Sabato 17 giugno dalle 17.00 sotto le mura (lato Talvera)
Presidio solidale con musica e microfono aperto

Mentre le condizioni nella fatiscente struttura di Via Dante sono sempre più insostenibili, e d’altra parte sappiamo che un nuovo carcere significherebbe solo più isolamento e controllo, la Provincia, su richiesta di Questura e Commissariato del Governo, erige una grottesca recinzione sul prato antistante le mura, che dichiaratamente dovrebbe inserirsi in una «strategia di contrasto all’universo anarchico dopo le prime offensive contro il 41 bis», per ostacolare iniziative solidali con i detenuti.

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Desertieren wir ihren Krieg! Am 2. Juni antimilitaristische Demo in Bozen

[italiano]

2 Juni: Eine auf dem Krieg gegründete Republik?

Am 2. Juni feiert der italienische Staat den Tag der Republik mit Paraden, Waffenausstellungen und anderen Kriegsinstrumenten. Jedes Jahr bieten die Streitkräfte an ihren Ständen am bozner Waltherplatz Erwachsenen und Kindern die Möglichkeit in Militärfahrzeuge einzusteigen an und sich mit Waffen vertraut zu machen. Eine Hommage an den militärisch-industriellen Apparat und an die italienische Armee, die seit 30 Jahren an Militäreinsätzen im Ausland beteiligt ist, wo immer es die Interessen des Kapitals erfordern. Mindestens 1500 italienische Soldaten stehen heute an der Grenze zur Ukraine und sind bereit, gegen Russland einzugreifen.

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Chiacchierata su intelligenza artificiale e scenari di sfruttamento, controllo e disumanizzazione – giovedì 11 maggio alla Santabarbara (BZ)

Dietro la cortina fumogena di un dibattito sterile tra le opportunità che l’intelligenza artificiale offrirebbe e il rischio che si possa rivoltare contro l’umanità, le tecnologie digitali – e più in generale le cosiddette tecnologie convergenti – stanno già, e sempre più velocemente, fornendo agli stati e al capitale i mezzi tecnici per mettere le mani sulle menti e sui corpi con una pervasività senza precedenti. Mettersi di traverso difendendo l’imprevedibile è ogni giorno più urgente.

Bolzano, di fronte e di profilo. L’Iveco, il NOI e la guerra all’umanità

Nelle scorse settimane fra l’Alto Adige (Val Pusteria) e le Dolomiti bellunesi si è svolta l’ennesima esercitazione militare, che ha visto truppe italiane, francesi e statunitensi addestrarsi “al combattimento in montagna e aree caratterizzate da climi rigidi” (“come in un film d’azione”, titola l’Alto Adige). Solo pochi mesi fa si era svolta un’esercitazione analoga, a margine della quale in un convegno a Bolzano si era presentato lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico come “un’opportunità” per le rotte commerciali e per l’accaparramento di materie prime, e un fattore di nuova centralità strategico-militare dell’area, alla quale prepararsi. Fra i partecipanti, l’amministratore delegato della bolzanina Iveco, in odore di nuove commesse. Se il presidio antimilitarista di giovedì e la critical mass promossa sabato dall’Assemblea cittadina contro le guerre e per il disarmo sono stati un’occasione, anche, per sottolineare cosa significhi vivere in uno stato in guerra e quanto sia urgente sabotarlo, la seconda parte del testo che segue prova ad allargare lo sguardo sulla faccia più in ombra della guerra che avanza, a partire da Bolzano.

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