Domenica pomeriggio, come era stato deciso collettivamente in precedenza, l’assemblea pubblica in solidarietà con la Palestina che si è trovata in Piazza Adriano a Bolzano si è trasformata in un accampamento (esperienza inedita in città), dopo aver superato un primo momento di tensione con le forze dell’ordine. Appena attaccati alcuni striscioni e aperto un gazebo, i partecipanti sono stati circondati da diverse pattuglie e da personale della Digos che aggressivamente pretendevano di identificare tutti e che si smontasse il presidio; la fermezza dei presenti che hanno opposto un rifiuto e hanno proseguito montando le tende li ha però convinti a desistere.
Per due giorni e due notti la piazza – scelta perché centrale e trafficata ma anche e soprattutto perché da lì nel primo pomeriggio di martedì sarebbe passato il Giro d’Italia, a cui partecipa una squadra israeliana sponsorizzata dal governo e contro il quale c’è un appello internazionale alla mobilitazione – è stata occupata da una quindicina di tende e molte decine di solidali che hanno partecipato alle assemblee e ai pasti collettivi e sono passati a portare cibo e scambiare informazioni; molti anche i gesti di apprezzamento di passanti e automobilisti.
Un tentativo di collegarsi e contribuire, per quanto simbolicamente e da una piccola città piuttosto narcotizzata, al vento che viene dai campus occupati negli Stati Uniti e che ha già toccato molte università italiane, e più in generale, come è stato scritto dall’assemblea che ha dato vita all’accampamento di Trento, a quel vasto movimento contro ogni collaborazione con il genocidio e contro i venti di una guerra globale nel quale ci piace intravedere l’inizio di un’Intifada mondiale delle oppresse e degli oppressi.
Se al passaggio della corsa un consistente schieramento di celere ha impedito azioni più incisive, il presidio ha almeno permesso una presenza fastidiosa lungo il percorso, con striscioni, bandiere, cori e interventi rivolti al pubblico. Passato il Giro, vista anche la pioggia battente fin dalla sera prima, si è deciso di smontare l’accampamento. Una sicura prossima occasione per scendere in piazza sarà la manifestazione del 2 giugno per la Palestina e contro la Festa della Repubblica trasformata in celebrazione delle forze armate (complici del genocidio).
Assemblea solidale con il popolo palestinese – Bolzano
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