Archivi tag: Razzismo di stato

Giovedì 14 novembre presidio contro il Ministro Piantedosi a Bolzano

La passerella di Piantedosi a Bolzano non può passare indisturbata
Contro un Governo guerrafondaio e complice del genocidio a Gaza, contro il DDL 1660

Giovedì 14 novembre il Ministro dell’Interno Piantedosi sarà in visita a Bolzano, al NOI Techpark in Via Volta.

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Dal Brennero alla Palestina, abbattere le frontiere. Domenica 3 marzo manifestazione a Bolzano

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Dal Brennero alla Palestina, abbattere le frontiere

Mentre viene trasmesso in diretta televisiva l’orrore del genocidio del popolo palestinese, il prossimo 5 marzo la Corte di Cassazione si pronuncerà sulle condanne per la manifestazione contro il muro del Brennero del maggio 2016. Se saranno confermati i 130 anni complessivi inflitti in appello, per alcune decine di compagne/i si apriranno le porte del carcere.

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Venerdì 1 dicembre a Bolzano presentazione di “I CPR si chiudono con il fuoco” e saluto al carcere

Dalla Palestina a Bolzano, sempre contro i lager di Stato

Mentre sotto i nostri occhi nella Palestina occupata si compie un genocidio con la complicità diretta degli Stati e dell’industria bellica occidentali – e dell’esercito italiano –, la guerra mondiale in cui ci stanno trascinando e i cui fronti si moltiplicano non può che riflettersi anche all’interno dei confini italiani in un clima repressivo che uno Stato in guerra rende ogni giorno più feroce.

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Sabato 28 ottobre a Bolzano presidio contro i lager di Stato e saluto al carcere

Dalla Palestina a Bolzano, contro i lager di Stato

Anche in Sudtirolo sembra concretizzarsi l’apertura di un CPR, un luogo di detenzione dove persone “colpevoli” unicamente di non avere i documenti in regola potranno essere rinchiuse fino a 18 mesi in attesa di essere deportate nel paese d’origine. Se il governo Meloni intende aprirne di nuovi, la storia di questi lager della democrazia risale al 1998, quando furono creati dal centrosinistra. Gabbie nelle quali condizioni igieniche e sanitarie intollerabili si sommano a pestaggi e torture e non si contano le morti, i tentativi di suicidio e gli atti di autolesionismo. Un ingranaggio del sistema di selezione (la cosiddetta «accoglienza») delle persone che le devastazioni prodotte dal capitale in tutto il mondo hanno costretto a mettersi in viaggio: sfruttamento per le più docili, repressione per le altre. Una logica che sempre più si estende all’intera società: per questo l’esistenza di questi luoghi è un monito esplicito per alcune/i ma anche una minaccia per la libertà di tutte/i; per questo il coraggio delle persone recluse che letteralmente distruggendoli ne hanno a più riprese provocato la chiusura è un esempio per tutte/i.

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Loro e noi. Sulla prevista apertura di un CPR a Bolzano

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L’annunciata apertura di un CPR anche in Sudtirolo questa volta sembra concretizzarsi. Qui come a livello nazionale osservando giornali e tv sembra di trovarsi di fronte a una misura inedita del governo Meloni; la memoria di oltre due decenni di storia di queste strutture di detenzione in Italia appare scarsa o nulla.

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Solidarietà con gli imputati per il corteo contro le frontiere al Brennero. Venerdì 14 maggio presidio a Bolzano

Il 14 maggio verrà pronunciata la sentenza per 63 compagni accusati di devastazione e saccheggio per il corteo contro le frontiere al Brennero del 7 maggio 2016, per i quali l’accusa ha chiesto oltre 300 anni di carcere. Cinque anni dopo quella giornata, i motivi che ci hanno spinti a scendere in strada sono più validi che mai: alle frontiere della fortezza Europa si continua a morire (l’ultima strage, con 120 persone lasciate annegare nel Mediterraneo, è di poche settimane fa) e la condizione di clandestinizzazione che lo Stato riserva agli stranieri senza documenti è stata estesa all’intera società, con la militarizzazione e il controllo generalizzato dei nostri spostamenti giustificati con l’Emergenza Covid. Non solo: l’accusa di devastazione e saccheggio è l’arma con cui lo Stato sta rispondendo ai più forti momenti di lotta contro la gestione dell’emergenza: la rivolta nelle carceri a marzo e gli scontri contro l’imposizione del coprifuoco ad ottobre dello scorso anno.

Venerdì 14 maggio alle 18.00 presidio solidale a Bolzano, ai prati del Talvera altezza ponte Talvera

“Ciò per cui ci scandalizziamo rivela sempre chi siamo”: sulle richieste di condanna per il 7 maggio 2016 al Brennero

Lo scorso venerdì, in un tribunale di Bolzano com’è ormai d’abitudine ridicolmente blindato, lo stato, nella persona del PM Andrea Sacchetti, ha chiesto oltre 300 anni complessivi di condanna per devastazione e saccheggio e altri reati per 63 compagni rei di aver partecipato alla manifestazione contro le frontiere del 7 maggio 2016 al Brennero. Le singole condanne arrivano fino a 10 anni (!), già ridotte di un terzo per via della scelta del rito abbreviato. La sentenza dovrebbe arrivare nei prossimi mesi. Pubblichiamo di seguito il testo di un volantino scritto dopo le richieste di condanna e uscito in questi giorni a Bolzano, insieme ad alcune parti del testo di indizione di quella manifestazione e al comunicato uscito nei giorni immediatamente successivi, per ricordare le motivazioni e lo spirito di quella giornata. Per un’analisi più dettagliata di questo ennesimo attacco repressivo rimandiamo a questa intervista a un compagno su Radio Blackout.

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