4 novembre giornata del disertore anche a Bolzano

Anche quest’anno, le celebrazioni del 4 novembre a Bolzano non sono passate del tutto indisturbate. Mentre in Piazza Walther andava in scena la cerimonia ufficiale alla presenza di tutte le autorità, nella vicina Piazza Domenicani, nonostante il giorno lavorativo e l’orario mattutino, in diversi hanno risposto alla chiamata dell’Assemblea bolzanina in solidarietà con il popolo palestinese, dando vita a una rumorosa contestazione.

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Sabato 19 ottobre presidio contro il DDL “sicurezza” e saluto al carcere di Bolzano

La loro “sicurezza” è solo repressione
Contro il DDL 1660, per continuare a lottare

Il Parlamento italiano sta per approvare il Disegno di legge 1660, che se da una parte si inserisce in una lunga storia di “pacchetti sicurezza” introdotti da governi di ogni colore e giustificati con le ricorrenti “emergenze”, dall’altra rappresenterebbe un salto di qualità significativo nel restringere ulteriormente ogni spazio per l’opposizione sociale alle politiche statali e per lo stesso dissenso.

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Anche a Bolzano vietato manifestare il 7 ottobre. Scendiamo in piazza ugualmente

Anche a Bolzano, seguendo le direttive del Governo, la Questura ha vietato il presidio “Un anno di genocidio, un anno di resistenza” previsto per lunedì 7 ottobre. La motivazione, citiamo testualmente, è che “il 7 ottobre ricorre il primo anniversario dell’eccidio perpetrato da Hamas nei territori israeliani, da cui è scaturito il violento conflitto bellico in atto in Medioriente”. Secondo il Questore, la “coincidenza di data evidenzia come la manifestazione statica possa essere di fatto celebrativa del ‘Pogrom’ del 7 ottobre 2023 e pertanto caratterizzata da un’evidente apologia delle violenze perpetrate in quella data”. Ne deriverebbe un “grave pericolo per l’Ordine Pubblico”, e pertanto il Questore prescrive di effettuare il presidio in altra data.

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Venerdì 23 agosto presentazione della fanzine Lysistrata e assemblea pubblica per la Palestina

Venerdì 23 agosto dalle 18.00 alle passeggiate del Talvera lato Theiner (BZ):

  • Presentazione del nuovo numero della fanzine Lysistrata, numero speciale – from the river to the sea – interamente dedicato alla Palestina – e alla mobilitazione che si è prodotta da ottobre in avanti nella nostra città
  • A seguire assemblea pubblica solidale con il popolo palestinese, per confrontarci sulle prossime iniziative

Messaggi proibiti: il bavaglio digitale del Questore di Bolzano contro il dissenso

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Se negli ultimi mesi la Questura di Bolzano ci ha abituato al fatto di sfruttare in modo spregiudicato tutte le armi a sua disposizione per mettere a tacere le mobilitazioni in città (divieti di manifestare, denunce come quella per “invasione di terreni” per una tendata analoga a quelle di tante altre città, uso disinvolto di avvisi orali e fogli di via – da ultimo contro un compagno bolzanino residente in un comune limitrofo e con molti legami in città), ora estrae dal cilindro un provvedimento di cui non ricordiamo precedenti contro ambiti “politici”.

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Venerdì 26 luglio a Bolzano presidio e assemblea pubblica per la Palestina, contro guerra e repressione

Torniamo in strada al fianco del popolo palestinese
Contro i venti di guerra e la corsa al riarmo
Contro i fogli di via e la repressione della Questura di Bolzano

Mentre l’attenzione internazionale rischia di scemare, assuefatta all’orrore, a Gaza e nel resto della Palestina occupata il genocidio incrementale perpetrato dallo Stato d’Israele continua, nell’aperta complicità dell’Italia e degli altri paesi occidentali. Che, oltre a collaborare attivamente allo sterminio del popolo palestinese, in modo ogni giorno più inquietante spingono l’intero sistema economico e sociale nella direzione della preparazione alla guerra, mentre le “linee rosse” che ci separano da un conflitto mondiale e potenzialmente nucleare vengono superate una dopo l’altra. Considerare lontana dalla nostra la condizione delle migliaia di disertori ucraini cui il governo di Kiev, a corto di carne da cannone, dà la caccia in tutta Europa sarebbe un tragico errore.

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Battiture al carcere di Bolzano, denunce e fogli di via per i solidali. Venerdì presidio

A mezzogiorno di oggi (mercoledì 17 luglio), i detenuti del carcere di Bolzano hanno dato vita a una battitura di protesta per le condizioni all’interno, esponendo anche “striscioni” improvvisati alle finestre delle celle. Venutolo fortuitamente a sapere, un piccolo gruppo di solidali si è subito radunato sotto le mura, raccogliendo una calorosa risposta da parte dei detenuti e apprendendo che l’intenzione è quella di proseguire con la protesta anche nei prossimi giorni.

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Venerdì 19 luglio saluto al carcere di Bolzano e aperitivo benefit antirepressione

Contro violenza di Stato e repressione, al fianco di chi si rivolta

Venerdì 19 luglio

  • Dalle 17.00 sotto le mura (lato Talvera) saluto solidale ai detenuti del carcere di Bolzano
  • Dalle 18.30 alla Santabarbara (Viale Trento 20 B) aperitivo con cibarie benefit antirepressione

La scorsa settimana un operaio stagionale di 42 anni, Carlo Lattanzio, è morto dopo essere stato colpito con il taser dai carabinieri a Colle Isarco (BZ). Non abbiamo bisogno di inchieste e perizie per sapere chi sono i responsabili di quest’ennesimo assurdo assassinio, la versione degli stessi carabinieri parla di sé: di fronte a una persona in evidente difficoltà (che aveva lei stessa chiamato il 112), hanno agito in modo da aumentare la tensione, per poi abbatterla con un’arma che si rivela tutt’altro che “non letale”.

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La Questura di Bolzano vorrebbe stroncare la mobilitazione in città: iniziative venerdì 5 e sabato 6 luglio

Questura e giornali vorrebbero stroncare la mobilitazione in città

Rompiamo la morsa della repressione, per continuare a lottare contro il genocidio a Gaza e i venti di guerra

Dopo mesi in cui l’atteggiamento della Questura di Bolzano si è fatto via via più pesante nel cercare di impedire che le manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese andassero al di là della mera testimonianza (prescrizioni irricevibili, denunce, minacce, manganellate…), ora l’intento è sempre più evidentemente quello di farla finita una volta per tutte con un movimento per la Palestina e contro la guerra che pur con tutti i suoi limiti ha raggiunto un’intensità inconsueta per una città così anestetizzata – e in generale con chiunque si organizzi fuori da una logica di compatibilità con il sistema.

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Bolzano, di inciampi selettivi e vittimismo degli oppressori

Nella notte tra giovedì e venerdì, in diversi punti del centro di Bolzano, accanto alle “pietre d’inciampo” che ricordano le vittime bolzanine dello sterminio nazista, qualcuno ha incollato delle piastrelle con la scritta “Qui piangiamo la morte di uomini donne e bambini palestinesi, vittime di genocidio e persecuzione dal 1948. 13.000 bambini morti di bombe e fame. Avevamo giurato di non ripetere”. Un modo per strappare le tragedie di ieri alla memoria selettiva, all’imbalsamazione e alla strumentalizzazione, e rimetterle in una prospettiva storica che serva a interrogare la nostra postura di fronte agli stermini di oggi. Nonostante le modalità assolutamente rispettose (le pietre d’inciampo originali non sono state toccate), tanto è bastato per scatenare la canea mediatica e politica filoisraeliana o volutamente ambigua.

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Il 2 giugno a Bolzano manifestazione antimilitarista per la Palestina

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Una Repubblica complice di un genocidio?

A molti di noi piace chiedersi: “Cosa farei se fossi vivo durante la schiavitù? O nel Sud di Jim Crow? O dell’apartheid? Cosa farei se il mio Paese stesse commettendo un genocidio?”. La risposta è che lo state già facendo. Proprio adesso.
Aaron Bushnell, aviere americano immolatosi di fronte all’ambasciata israeliana a Washington

Da oltre 7 mesi lo Stato israeliano – con il sostegno politico, militare ed economico delle democrazie occidentali – sta mettendo in atto il genocidio del popolo palestinese a Gaza e Cisgiordania. In questo periodo di tempo una violenza totale è stata scatenata nei confronti dei palestinesi: massacrati, sfollati, saccheggiati, rastrellati, arrestati e torturati. La Striscia è stata trasformata in un territorio inadatto alla vita: le città sono cumuli di macerie, gli ospedali sono distrutti e gli ordigni inesplosi sono ovunque. Anche la gestione degli “aiuti umanitari” è funzionale allo sterminio: ai valichi di confine migliaia di camion carichi di viveri e beni essenziali sono lasciati da settimane sotto il sole a marcire mentre gruppi di coloni suprematisti si organizzano per distruggerli. In diversi casi l’esercito israeliano ha bombardato palestinesi mentre erano ammassati per la distribuzione dei pasti.

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Sull’accampamento per Gaza (e contro il Giro del genocidio) a Bolzano

Domenica pomeriggio, come era stato deciso collettivamente in precedenza, l’assemblea pubblica in solidarietà con la Palestina che si è trovata in Piazza Adriano a Bolzano si è trasformata in un accampamento (esperienza inedita in città), dopo aver superato un primo momento di tensione con le forze dell’ordine. Appena attaccati alcuni striscioni e aperto un gazebo, i partecipanti sono stati circondati da diverse pattuglie e da personale della Digos che aggressivamente pretendevano di identificare tutti e che si smontasse il presidio; la fermezza dei presenti che hanno opposto un rifiuto e hanno proseguito montando le tende li ha però convinti a desistere.

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"Costruire è facile, distruggere al contrario molto difficile" (Günther Anders)