Non lasciamo in pace i complici del genocidio in Palestina: venerdì 2 febbraio manifestazione all’Iveco di Bolzano

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Fermiamo il genocidio del popolo palestinese
La guerra inizia qui: Iveco DV e Leonardo complici dei massacri

Negli ultimi anni Iveco Defence Vehicles ha collaborato con l’industria bellica israeliana, e in particolare con Elbit Systems, allo sviluppo di mezzi militari e alla produzione di blindati venduti a paesi come Filippine e Ghana (acquisto finanziato, quest’ultimo, da istituti israeliani) anche a fini di repressione interna. Iveco fa profitti grazie a mezzi e sistemi d’arma testati sulla popolazione palestinese, e rivenduti ad altri Stati che li useranno a loro volta contro la propria popolazione.

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Venerdì 19 gennaio presidio contro il McDonald’s di Via Buozzi a Bolzano

Il genocidio del popolo palestinese, il più documentato della storia, prosegue da oltre 100 giorni, anche con il sostegno politico ed economico del Governo italiano.

Oltre 24mila civili uccisi accertati, tra cui almeno 11mila bambini. Decine di migliaia di feriti che gli ospedali, bombardati e lasciati senza medicine e corrente elettrica, non riescono a curare. Almeno 120 giornalisti palestinesi sono stati assassinati in modo scientifico. 30mila tonnellate di esplosivi sganciate dall’aviazione israeliana. Il 70% della Striscia di Gaza é stata distrutta e resa inabitabile per i prossimi decenni.

Mentre l’esercito israeliano colpisce i forni lasciando la popolazione di Gaza senza pane, McDonald’s Israel ha dichiarato: “Intendiamo donare migliaia di pasti ogni giorno ai soldati sul campo, e questo va oltre lo sconto ai soldati che vengono ai ristoranti”.

Non lasciamo in pace chi sostiene lo sterminio!

Assemblea solidale con il popolo palestinese

Problemi sanitari e vessazioni nel carcere di Bolzano

Condividiamo un resoconto dell’ultimo presidio solidale sotto le mura:

Lo scorso sabato siamo tornate/i ancora una volta sotto le mura di Via Dante per portare la nostra solidarietà ai detenuti del carcere di Bolzano. Mentre nella struttura si susseguono le passerelle di politici di vario colore che evidentemente hanno orecchie solo per le parole edulcorate della direzione e per i piagnistei dei sindacati dei secondini, dalla viva voce dei detenuti emerge una realtà ben diversa: abbiamo saputo che diversi di loro hanno contratto la scabbia dopo essere entrati in carcere, e che in tutta risposta sono stati messi in isolamento. Nei mesi scorsi, in occasione di altri presidi solidali, ci era stato riferito di persone con seri problemi di salute che non ricevevano assistenza adeguata, oltre che di continui ostacoli alla corrispondenza con i solidali all’esterno da parte della custodia. A questo si aggiunge l’evidente e prevedibile clima di intimidazione da parte delle guardie, che inibisce dal riferire i dettagli di quello che accade all’interno.

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Sabato 6 gennaio saluto al carcere di Bolzano – a seguire cena e asta di autofinanziamento in Santabarbara

Indira Hrustic, bolzanina, è morta ai primi di dicembre nel carcere di Spini di Gardolo, a Trento. Scontava una pena per piccoli reati contro il patrimonio, le mancavano pochi mesi di detenzione e voleva essere trasferita in un’altra città, vicino ai suoi famigliari. Era in isolamento per una lite con una guardia. A quanto si è potuto apprendere, si è impiccata, e le guardie hanno deciso di aspettare l’arrivo di un superiore prima di intervenire in suo soccorso, lasciandola morire.

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Presidio contro gli antiabortisti all’ospedale di Bolzano allontanato a spintoni dalla celere

Condividiamo questo resoconto del presidio di ieri (giovedì 28 dicembre) fuori dall’ospedale di Bolzano contro gli antiabortisti del Bewegung für das Leben, allontanato a scudate dalla celere perché la loro lugubre preghiera non venisse in alcun modo disturbata. Da rilevare che è la seconda volta in pochi giorni che la questura mostra i muscoli: sabato mattina erano volate manganellate contro un presidio contro il genocidio del popolo palestinese per impedire che si creasse disturbo al traffico.

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A Bolzano interrotta la messa di Natale in Duomo in solidarietà con la Palestina

La mattina di Natale, alcune e alcuni solidali con il popolo palestinese hanno interrotto la messa in Duomo, celebrata dal Vescovo e trasmessa in diretta televisiva, con uno striscione (“A Gaza c’è un genocidio, il Natale è annullato”), un lancio di volantini e ricordando che due giorni prima una manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese tra la stazione e il mercatino di Natale di Bolzano era stata caricata dalla polizia per impedire ad ogni costo che il traffico turistico venisse disturbato. Mentre assistiamo a un genocidio pianificato e compiuto con il sostegno diretto dello Stato e dell’industria italiani e occidentali, la normalità delle feste ci è semplicemente insopportabile.

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A Bolzano cariche sulla manifestazione contro il genocidio in Palestina

Condividiamo questo resoconto del presidio di ieri a Bolzano contro il genocidio del popolo palestinese:

Senza cadere dalle nuvole e oltre ogni vittimismo, di seguito riportiamo solamente i fatti accaduti ieri (sabato 23 gennaio) davanti alla stazione.
Dopo un paio di interventi al megafono, volti ad informare i passanti di ciò che sta accadendo in questi giorni a Gaza, alcune persone presenti alla manifestazione hanno provato a muoversi in corteo, ma la risposta poliziesca è stata immediata e violenta: caschi, scudi, manganelli e una timida carica fuori dal mercatino di Natale nel tentativo di farci scendere tutto lo spirito natalizio.
La polizia ha proposto in seguito di farci partire in corteo, ma alla condizione di dirigerci dove loro avrebbero deciso. No grazie…
Evidentemente davamo più fastidio lì, dove centinaia di turisti continuavano a passare trovandosi davanti agli occhi questa surreale cartolina di benvenuto nella città di Bolzano a ridosso del mercatino di Natale. Cori, bandiere e il grande striscione ripetutamente bloccato dalla polizia che riportava le seguenti parole: “Da Betlemme a Bolzano il Natale è annullato”. Tutto ciò, accerchiato da un cordone di celere.
In conclusione, se lo stato italiano è direttamente alleato al governo di Israele e la polizia è il braccio armato dello stato, che di fatto reprime le classi subalterne, allora possiamo dire che ieri hanno fatto bene il loro lavoro, a costo di rendersi complici di un genocidio.
Anche oggi le forze dell’ordine hanno salvato il Natale penserete voi, ma mentre la polizia era intenta a bloccare le persone che manifestavano, un gruppo di compagne ha posizionato simbolicamente nel presepe in piazza Walther una piccola salma di un bambino palestinese al posto di Gesù.
Starà a noi ora essere creative/i, nel pensiero e nell’azione per continuare questo percorso di lotta e solidarietà. Presto seguiranno altre assemblee pubbliche ed altre piazze.
Restiamo in contatto, teniamoci strette/i per non sprofondare nell’apatia di questi giorni festosi con un genocidio in diretta mondiale di sottofondo.

Sabato 23 dicembre a Bolzano ancora in piazza in solidarietà con il popolo palestinese

Stop the genocide – Free Palestine

Sabato 23 dicembre presidio a Bolzano

Ore 11.00 Piazza della Stazione (Fontana delle Rane)

Mentre a Betlemme i festeggiamenti per il Natale sono stati cancellati, nella nostra città la normalità non viene scalfita nemmeno da un genocidio. Disturbiamo la normalizzazione della guerra, non possiamo rimanere indifferenti.

Fermiamo il genocidio – Contro l’avanzata dell’occupazione israeliana – Non lasciamo in pace chi supporta l’occupazione e la guerra

"Costruire è facile, distruggere al contrario molto difficile" (Günther Anders)